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Serial Killer - uomini o donne?

  • friinza
  • 11 nov 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 5 dic 2020


La maggior parte delle ricerche sul crimine violento e le tipologie criminali riguardano il sesso maschile, questo si deve alla credenza che l'uomo sia più aggressivo e violento rispetto alle donne. In realtà l'uomo non è geneticamente più violento della donna, ha solo più opportunità.


Le differenze numeriche derivano soprattutto dal ruolo della donna nella società; infatti è solo dopo gli anni '70 che si inizia a scardinare il dibattito sul modello femminile, con la rivoluzione del corpo della donna, e quindi a rivedere il ruolo della stessa nella società.

L'emergere di una visione meno patriarcale ha portato alla luce una categoria di criminali fino a quel momento quasi del tutto ignorata.

La presunzione che ha portato a credere in una maggior violenza nella biologia maschile, ha fatto interrogare alcuni scienziati sulla possibilità di una matrice comune: il testosterone, ancora una volta, ricercando la natura di una serial killer nella possibilità che questa abbia un comportamento "maschile".

Ovviamente le risposte universali non fanno parte del gene umano.

La prospettiva dell'apprendimento sociale, invece, ci apre a una diversa chiave di lettura delle condotte aggressive. Le differenze nel comportamento violento possono trovare una spiegazione nel diverso ruolo che la donna ricopre rispetto al maschio nella cultura occidentale.

L'aggressività è culturalmente una questione da uomo, la sottomissione della donna.

Perciò mentre gli uomini tendono a ripetere le proprie esperienze traumatiche scaricandole all'esterno, le donne rigirano questi traumi verso loro stesse, assieme alla colpa, attraverso comportamenti autolesivi.


Kelleher & Kelleher pubblicano nel 1998 Murder most rare: the female serial killer, in cui analizzano 100 casi a partire dal 1900.

Descrivono l'assassina seriale come più attenta, metodica e precisa nell'esecuzione dell'omicidio rispetto all'uomo. Scoprono anche che dal 1970 i reati commessi da donne sono aumentati del 138% in America.

[La donna serial killer per l'appunto è un fenomeno statunitense, e rappresenta l'8% del campione americano, ma il 74% di quello mondiale.]


Secondo il criminologo Eric Hickey, quello che contraddistingue le donne sono soprattutto il movente e il metodo. Nel 2002 pubblica la sua ricerca su 62 omicide, e quello che ne esce è chairissimo: il mezzo preferito dalle donne è il veleno e il movente è quasi sempre economico.



La classificazione delle serial killer la dobbiamo però sempre a Kelleher & Kelleher; fra quelle che agiscono da sole troviamo:

Vedove nere

uccidono sistematicamente i compagni, i mariti o altri membri della famiglia


Angeli della morte

uccidono sistematicamente chi è affidato alle loro cure


Predatrici sessuali

uccidono sistematicamente compiendo azioni di chiara natura sessuale


Assassine per vendetta

uccidono sistematicamente per odio o gelosia


Assassine per profitto

uccidono sistematicamente per un proprio tornaconto o nel corso di un altro reato


Poi ci sono le Team killer, che uccidono o partecipano a un omicidio in associazione con almeno un altro partner.





















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