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La Contessa Sanguinaria - Psycho Killer

  • friinza
  • 18 nov 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 5 dic 2020


« Se è vero che Satana si aggira per il mondo indossando il più umano e seducente dei travestimenti, non poteva che scegliere la contessa Báthory.»

Sadica, narcisista patologica Elizabeth Bathory nasce in Ungheria nel 1560.

Di famiglia nobile, cresce come cugina del principe e imparentata con gran parte della nobiltà Polacca.

Molto giovane sposa il conte Ferenc Nàdasdy, un uomo dalla reputazione violenta sempre in viaggio con l'esercito.

Insieme si trasferiscono nel castello di Csejte, dove avranno quattro figli affidati fin da subito a una balia e completamente ignorati dai genitori.


Elizabeth quindi, ripudiando la compagnia dei figli e col marito lontano inizia ad interessarsi di occultismo e magia nera; quando vagando all'interno del castello scopre le segrete con i suoi strumenti di tortura il viaggio nel mondo oscuro della violenza ha inizio.


Fonte: Wikipedia
Erzsébet Báthory

I padroni avevano potere di vita e di morte, perciò Elizabeth non ebbe remora nel torturare le sue serve più giovani. Solo le ragazze, che a volte faceva spogliare davanti ai servi maschi per il puro gusto di amareggiarle.

Poteva succedere che stirassero male un vestito, allora lei usava ferri roventi per bruciare la faccia. Se qualcuna la faceva arrabbiare, impresa molto facile, poteva accendere pezzi di carta posti fra le dita dei piedi, poteva bruciare i sessi delle vittime con una candela.

E' capitato che cospargesse il corpo della serva col miele, per poi appenderla nel bosco in attesa che gli insetti le mangiassero.


Negli anni le storie su questa donna hanno preso la forma del mito, che racconta come non si peritasse nel servire carne umana ai soldati del marito di ritorno dalla guerra.


Non agiva però da sola: Dorotthya Szentes, Kateline Beniezky e il nano Ficzkò furono i suoi aiutanti per tutto il tempo. Circondatasi di menti crudeli quanto la sua, Elizabeth continuò per anni a uccidere ragazze della servitù.

Molti nei villaggi vicini parlavano e sospettavano, senza però poter muovere un dito, non solo perché era la loro signora ma anche per il suo status sociale: in quanto contessa e figlia di nobili, nessuno poteva avvicinarsi al castello.


Poi un giorno suo marito, molto probabilmente suo complice nelle violenze, muore.

Da questo momento l'inferno sale in terra per le abitanti del villaggio.


Richiesta la sua mano da altri nobiluomini, Elizabeth è sempre più fissata con il suo aspetto e con la ricerca della giovinezza eterna.

La leggenda narra che un giorno, ferendo una sua sottoposta, una goccia di sangue sia caduta sulla mano della donna che nota quanto la pelle sotto sia diventata liscia e quindi giovane. Perciò le sue violenze si evolvono: quello che le serve per rimanere giovane in eterno è il sangue di giovani anime pure.


I suoi occhi scuri calano come una coltre di fumo sui villaggi, rapendone una dopo l'altra per fare il bagno nel loro sangue, letteralmente, lasciandole aperte in due appese per le caviglie.

Questa mattanza non risparmiò nessuna, nemmeno le fanciulle di altre nobili case in un escalation molto veloce.


A questo punto i nobili non poterono più ignorare le violenze a cui per anni avevano voltato la testa, e mandarono una manciata di uomini a perquisire il castello con la scusa di sanare i debiti accumulati con la morte del conte.


Quello che trovarono sicuramente fu sconvolgente; le segrete erano impregnate di sangue, incrostato e marrone sulle pareti, sul pavimento e sugli attrezzi di tortura.

Trovarono molti cadaveri, e alcune ragazze dentro gabbie chiodate, che aspettando la fine erano impazzite e per sopravvivere avevano mangiato la carne delle loro compagne morte.


Quel castello verrà per sempre ricordato come un luogo di tortura, oscuro e maledetto.


Che fine fecero gli aguzzini?

Per Dorotthya e Kateline ci fu l'accusa di stregoneria e il rogo, per Ficzkò la decapitazione.

Elizabeth invece non si presentò mai al processo, come era usanza in quanto nobile; cosa che comunque non le impedì di venire murata viva dentro la torre più alta della sua dimora.

Aria e cibo le venivano donati da una piccola fessura, che le permetteva a malapena di vedere aldilà. Niente specchi, niente sangue.

Venne ritrovata morta una mattina nel 1614, dopo quattro anni di reclusione, aveva 54 anni.


Le ricerche successive alla sua morte hanno accertato un centinaio di vittime, numero nettamente inferiore da quello ipotizzato dai suoi contemporanei, che toccava le seicentocinquanta morti e che la renderebbe in assoluto la serial killer più prolifica di sempre. Secondo quanto scoperto si portava fin dalla giocane età una condizione particolare: emicranie molto forti che potevano sfociare in crisi compulsive.

Gli studiosi hanno ipotizzato che fosse un problema dato dalla consanguineità molto forte che scorreva nelle sue vene, che avrebbe poi causato anche casi di schizofrenia e turbe mentali a vari livelli in tutta la famiglia.

Questa malattia mai curata e il suo carattere sadico hanno forse creato la perfetta miscela per l'esplosione di una donne che, per sfortuna delle sue vittime, non poteva essere fermata.



Curiosità:

Ci sono storie che vedono nella Contessa Sanguinaria la vera ispirazione per il Dracula di Bram Stoker, e potrebbero nkn essere troppo lontane dalla realtà. La famiglia Bathory era collegata a quella del conte Dracula da una forte amicizia, avendo entrambe una serie di possedimenti in tutta la Transilvania.

Fra le tante leggende che hanno incrementato il mito di Vlad III, si racconta della sua mania di impalare giovani vergini, da cui veniva spillato il sangue che veniva conservato in una ampolla fra i boccali di vino.









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