Uomini e Topi di John Steinbeck
- friinza
- 23 set 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 28 set 2020
La storia di due braccianti in fuga. Dal loro passato, dal loro presente.
Lennie Small, un uomo grosso ma ancora bambino, George Milton piccolo e intelligente, che sa come tenere fuori dai guai il suo amico che ama carezzare le cose morbide.
George racconta spesso a Lennie della loro futura fattoria, dove potranno vivere del loro raccolto, vivere in pace, e dove Lennie potrà occuparsi dei conigli, perché lui ne vuole tanti da poter accarezzare.
Per realizzare questo sogno, al quale entrambi hanno finito per credere, devono lavorare solo un altro mese, poi potranno godersi la loro vita. Trovano un nuovo impiego per riniziare da capo, ma qualcosa andrà storto.
Un racconto che spiazza per la realtà che descrive. Una società crudele, dove le regole si basano sulla forza fisica, il razzismo, l'illusione del grande sogno americano.
Ma soprattutto la solitudine che vivono i personaggi. Ognuno di loro vive nel proprio spazio senza riuscire a dialogare, come parlassero ognuno lingue differenti.
Non George e Lennie, loro sono amici e si difendono. Ma la legge del più forte toccherà anche loro in modi che non si aspettavano.
Steinbeck non ha scritto certo un romanzo facile da digerire, scegliendo per i suoi personaggi un futuro privo di redenzione.
«Ma topolino, non sei il solo, a comprovar che la provvidenza può esser vana: i migliori piani dei topi e degli uomini, van spesso di traverso, e non ci lascia che dolore e pena, invece della gioia promessa!»
Robert Burns dal poema “To a Mouse. On Turning Her up in Her Nest with the Plough“ da cui Steinbeck prese ispirazione per lanciare il suo messaggio.

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